Canali Minisiti ECM

Janssen Oncology: rendere il cancro gestibile e anche curabile

Aziende Redazione DottNet | 16/06/2022 14:09

La ricerca di Janssen Oncology ha reso, rende e renderà presto disponibili cure innovative e avanzate per il tumore della prostata e del polmone, per la leucemia linfatica cronica, il mieloma multiplo, tumori ematologici rari come l’amiloidosi da cat

La ricerca di Janssen Oncology ha reso, rende e renderà presto disponibili cure innovative e avanzate per il tumore della prostata e del polmone, per la leucemia linfatica cronica, il mieloma multiplo, tumori ematologici rari come l’amiloidosi da catene leggere o la macroglobulinemia di Waldenström

Rimborsabilità in Italia ottenuta per daratumumab, capostipite dei farmaci biologici anti CD38, nella formulazione sottocutanea per il mieloma multiplo e per apalutamide nel carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni; autorizzazione all’immissione in commercio in Unione Europea della terapia Car-T ciltacabtagene autoleucel (cilta-cel) nel mieloma multiplo recidivato o refrattario; di amivantamab, primo trattamento per il tumore al polmone non a piccole cellule EGFR-mutato con inserzione dell’esone 20; e di daratumumab sottocute, nuova speranza per la cura dell’amiloidosi da catene leggere, un tumore del sangue estremamente raro. Sono questi i significativi risultati ottenuti negli ultimi 12 mesi da Janssen Oncology, divisione specializzata nell’oncologia solida e nell’ematologia dell’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, la cui rilevanza è in continua e rapida crescita, come dimostra il fatto che già oggi contribuisce per il 50 per cento agli introiti a livello mondiale di Janssen.

Risultati che nascono su basi più che solide: «Negli ultimi trent’anni Janssen ha contribuito in maniera significativa al miglioramento delle terapie, della qualità e delle aspettative di vita dei pazienti oncologici con farmaci quali ad esempio bortezomib e abiraterone acetato, che hanno permesso approcci totalmente nuovi nel trattamento del mieloma multiplo e del cancro alla prostata rispettivamente, al punto da essere stati inseriti nella lista dei farmaci essenziali per l’umanità da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, o come ibrutinib, il primo inibitore della tirosin chinasi di Bruton (BTK) a somministrazione orale per la leucemia linfatica cronica, il linfoma mantellare e la macroglobulinemia di Waldenström», chiarisce Danilo Arienti, Therapeutic Area Hematology Medical Manager di Janssen Italia.

pubblicità

Janssen Oncology dispone, inoltre, di un’ampia pipeline di prodotti promettenti nell’ambito della medicina personalizzata o di precisione: sono in fase avanzata di sviluppo talquetamab e teclistamab, anticorpi bispecifici per il trattamento del mieloma multiplo recidivato o refrattario. Questa categoria di anticorpi monoclonali permette il riconoscimento e il legame con due diversi tipi di antigene, consentendo da un lato di riconoscere recettori espressi sulle cellule tumorali – nel caso specifico talquetamab si lega all’antigene GPRC5D (G-protein coupled receptor family C group 5 member D) e teclistamab a quello per la maturazione delle cellule B (BCMA) – dall’altro di riconoscere il recettore CD3 sui linfociti T provocandone l’attivazione e la conseguente citotossicità sulle cellule tumorali bersaglio.

Di interesse, in proposito, i dati dello studio majesTEC-1 su teclistamab appena divulgati al congresso 2022 dell’American Society of Clinical Oncology, che suggeriscono risposte profonde continue e durature nel trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario. Al congresso della European Hematology Association, invece, sono stati resi noti dati relativi a talquetamab in monoterapia (Studio monumenTAL-1 di fase 1), che mostrano incoraggianti risultati in pazienti sempre con mieloma multiplo recidivato o refrattario pluritrattati, e a un secondo studio – TriMM-2 di fase 1b – in cui vengono valutate le associazioni di daratumumab con teclistamab o talquetamab.

Altri farmaci oggetto di sperimentazione clinica da parte di Janssen Oncology sono: erdafitinib, la prima target therapy per il tumore della vescica, approvata ad aprile 2019 dall’agenzia del farmaco americana, FDA, secondo procedura accelerata; niraparib, inibitore di PARP (poli-ADP-ribosio-polimerasi) per il carcinoma prostatico, lazertinib in valutazione in combinazione con amivantamab per il tumore al polmone non a piccole cellule EGFR-mutato e cusatuzumab per la leucemia mieloide acuta.

Ma l’impegno di Janssen Italia non si limita all’individuazione e allo sviluppo di soluzioni terapeutiche che rispondano ai bisogni clinici ancora insoddisfatti o rappresentino nuove opzioni per patologie in cui i trattamenti attualmente disponibili sono limitati. «In linea con i valori del nostro Credo, Janssen è da sempre a fianco ai pazienti in modo molto concreto e quotidiano, con iniziative e servizi che contribuiscano a migliorare la loro qualità di vita. Ne sono un esempio i siti web dedicati www.oncovoice.it  per fornire informazioni a caregiver e pazienti sul tumore prostatico e www.lmcome.it per i tumori ematologici», aggiunge Arienti.

Sono ancora molti gli obiettivi che l’azienda vuole raggiungere in futuro: «Nonostante l'incredibile lavoro della comunità medico-scientifica in queste ultime decadi, i tumori restano ancora una delle principali cause di morte prematura. Noi di Janssen siamo fermamente convinti che questa sia una sfida che possiamo affrontare e superare continuando ad impegnarci nella ricerca e al contempo dialogando e collaborando con tutti gli attori chiave del sistema salute come i medici, i pazienti, i caregiver e le istituzioni, con l’obiettivo finale di rendere il cancro una condizione sempre più gestibile, persino curabile», conclude Alessandro Borriello, Oncology-Hematology Business Unit Director.

Commenti

I Correlati

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Uno studio sul cancro alla prostata, l'altro sui dna circolari

“La lotta al fenomeno delle carenze passa anche attraverso il riconoscimento delle necessità di rendere economicamente sostenibili molti farmaci essenziali. Siamo al lavoro su questo aspetto”

Ti potrebbero interessare

L’obiettivo comune della collaborazione è contribuire al progresso scientifico e migliorare il percorso di cura dei pazienti attraverso una cooperazione in termini di ricerca, sviluppo e innovazione

L'azienda anglo-svedese a fine aprile ha ammesso per la prima volta in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come raro effetto collaterale

Il farmaco è indicato per il trattamento dell'ipertensione arteriosa polmonare e altre condizioni respiratorie

"Governo e azienda insabbiano effetti collaterali con cavilli"

Ultime News

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione

Fino al 19 maggio AIC promuove la Settimana Nazionale della Celiachia per informare, sensibilizzare e offrire sostegno ai malati e ai loro familiari